La visita geriatrica INPS rappresenta il momento centrale per ottenere il riconoscimento di invalidità civile e indennità di accompagnamento. Non si tratta di pratiche burocratiche fini a se stesse, ma di diritti concreti che possono migliorare significativamente la qualità della vita. Conoscere la procedura, sapere cosa aspettarsi, prepararsi adeguatamente significa trasformare un passaggio potenzialmente complicato in un percorso gestibile. Proprio come Geriatriko - Anziano Attivo sottolinea da sempre, l'invecchiamento non deve essere subito ma affrontato con consapevolezza, rompendo i cliché che vogliono gli anziani passivi e rassegnati di fronte alla burocrazia.
Il certificato medico introduttivo: da dove tutto comincia
La procedura per ottenere l'accertamento sanitario inizia sempre con il certificato medico introduttivo, compilato e trasmesso telematicamente all'INPS da un medico certificatore abilitato. Questo documento è la base su cui si costruisce l'intera pratica e richiede attenzione nella compilazione.
Il certificato può essere rilasciato dal medico di medicina generale, che conosce la storia clinica del paziente, oppure da uno specialista che ha in cura la persona per le patologie invalidanti. Il medico deve essere iscritto all'albo professionale e abilitato come certificatore INPS attraverso il sistema telematico.
Il certificato medico introduttivo ha validità di 90 giorni, termine entro il quale deve essere presentata la domanda amministrativa. Superato questo periodo, il certificato scade e occorre richiederlo nuovamente. È importante quindi non perdere tempo dopo averlo ottenuto.
Cosa deve contenere il certificato (H3)
Il documento deve riportare con precisione:
- Tutte le patologie invalidanti diagnosticate con codici ICD
- Gli esami diagnostici significativi eseguiti e le relative date
- Le terapie farmacologiche in corso con dosaggi
- L'impatto concreto delle condizioni sulla vita quotidiana
- L'eventuale necessità di assistenza continua per gli atti elementari
- L'impossibilità di deambulare autonomamente senza aiuto permanente
- La progressione temporale delle patologie
- Le limitazioni funzionali specifiche
Completata la compilazione, il medico consegna al richiedente una ricevuta con il numero di certificato, necessario per abbinare successivamente la domanda amministrativa. Questa ricevuta va conservata con cura perché contiene il codice univoco indispensabile per proseguire.
Presentazione della domanda amministrativa all'INPS
Acquisito il certificato medico, il cittadino deve presentare domanda amministrativa all'INPS tramite il portale online, utilizzando SPID di almeno livello 2, CIE 3.0 o CNS. La domanda può essere compilata autonomamente se si ha dimestichezza con gli strumenti digitali, oppure ci si può rivolgere a chi offre assistenza gratuita.
I patronati e le associazioni di categoria forniscono supporto completo nella compilazione e nell'invio della domanda. Questo servizio non ha costi per il cittadino ed è particolarmente utile per chi ha difficoltà con la tecnologia o vuole essere sicuro di compilare correttamente tutti i campi.
Durante la compilazione online occorre:
- Inserire il numero del certificato medico rilasciato dal medico
- Indicare i dati anagrafici e di residenza
- Specificare le prestazioni richieste (invalidità, accompagnamento, legge 104)
- Allegare eventuale documentazione sanitaria aggiuntiva
- Fornire coordinate bancarie per eventuali pagamenti
- Indicare preferenze per date e orari della visita quando possibile
Novità 2025: province sperimentali
Dal 1° gennaio 2025, nelle nove province sperimentali di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì-Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste, l'accertamento sanitario parte automaticamente dopo l'invio del certificato medico da parte del medico certificatore, senza necessità di presentare una domanda amministrativa separata.
Per tutti i residenti al di fuori di queste province, la procedura tradizionale con certificato medico più domanda amministrativa rimane invariata fino al 31 dicembre 2026. Questa sperimentazione anticipa la riforma completa prevista dal decreto legislativo 62/2024 che entrerà a regime su tutto il territorio nazionale dal 1° gennaio 2027.
La commissione medica: chi valuta e come è composta
Le commissioni mediche ASL sono composte da medici dipendenti o convenzionati con l'azienda sanitaria locale, nominati secondo le modalità previste dalle leggi regionali, e sono integrate da un medico INPS quale componente effettivo. Questa composizione mista garantisce sia la competenza clinica territoriale sia il controllo dell'ente erogatore delle prestazioni.
La commissione può essere composta da:
- Un medico specialista in medicina legale (presidente)
- Un medico INPS (componente effettivo obbligatorio)
- Uno o più medici specialisti nelle patologie da valutare
- Un operatore sociale quando si valuta la legge 104/1992 o il collocamento mirato
- Un medico di fiducia eventualmente portato dall'interessato
Per gli accertamenti ai sensi della legge 104/1992 e per il collocamento mirato secondo la legge 68/1999, le commissioni sono integrate da un operatore sociale in servizio presso le ASL.
La figura dello specialista geriatra
Per le persone affette da morbo di Alzheimer, su richiesta dell'interessato, del familiare o del medico di famiglia, l'assistenza durante la visita può essere assicurata da uno specialista in geriatria. Questa disposizione riconosce la specificità delle patologie neurodegenerative e la necessità di una valutazione appropriata che tenga conto delle peculiarità dell'invecchiamento cerebrale.
La presenza di un geriatra nella commissione rappresenta un valore aggiunto quando si valutano persone anziane con quadri clinici complessi, pluripatologie e fragilità. Il geriatra ha competenze specifiche sulla valutazione funzionale, sulla sarcopenia, sulle sindromi geriatriche e sulle interazioni farmacologiche tipiche dell'età avanzata.
Come si svolge concretamente la visita medica
La visita di accertamento sanitario rappresenta il momento in cui la commissione valuta direttamente la persona e la documentazione medica. È necessario presentarsi con documento d'identità valido, tessera sanitaria e tutta la documentazione medica recente che attesta le condizioni di salute.
La durata media è di 30-45 minuti, ma può variare a seconda della complessità del caso. Non è un interrogatorio ma una valutazione medica strutturata che segue protocolli precisi.
Le fasi della visita (H3)
La commissione procede secondo questa sequenza:
Esame della documentazione medica: i membri della commissione leggono attentamente tutti i referti, gli esami strumentali, le cartelle cliniche e le relazioni specialistiche portate dal richiedente. Possono fare domande per chiarire aspetti specifici della storia clinica.
Esame obiettivo generale: viene effettuata una visita medica completa con misurazione di pressione arteriosa, auscultazione cardiaca e polmonare, palpazione addominale, esame dell'apparato muscolo-scheletrico. Si valutano eventuali deformità, limitazioni articolari, problemi ortopedici.
Valutazione della capacità di deambulazione: la commissione osserva come la persona si muove, se riesce ad alzarsi dalla sedia autonomamente, come cammina, se mantiene l'equilibrio, se usa ausili. Può chiedere di compiere movimenti specifici per valutare l'autonomia negli spostamenti.
Valutazione degli atti quotidiani della vita: attraverso domande specifiche e osservazione diretta, si valuta la capacità di lavarsi, vestirsi, alimentarsi, gestire l'igiene personale, controllare gli sfinteri. Si indaga se queste attività vengono svolte autonomamente o richiedono assistenza continua.
Test delle funzioni cognitive: quando rilevante, vengono somministrati test standardizzati per valutare memoria, orientamento spazio-temporale, capacità di calcolo, linguaggio, funzioni esecutive. Si utilizzano strumenti come il Mini Mental State Examination o il Clock Drawing Test.
Valutazione dell'impatto funzionale: la commissione considera come le patologie presenti limitano concretamente la vita quotidiana, l'autonomia, le relazioni sociali, le capacità residue.
Assistenza durante la visita (H3)
Durante la visita l'interessato può farsi assistere da un medico di fiducia. La presenza di un professionista che conosce bene la storia clinica può essere utile per fornire dettagli importanti, chiarire aspetti diagnostici, spiegare l'evoluzione delle patologie.
Anche la presenza di un familiare o di un caregiver è preziosa, soprattutto quando la persona ha difficoltà cognitive o comunicative. Chi vive quotidianamente con l'anziano può descrivere con precisione le difficoltà reali, le necessità assistenziali, i cambiamenti osservati nel tempo.
Documentazione da portare alla visita medica (H2)
La documentazione sanitaria completa permette alla commissione di valutare accuratamente e riduce il rischio di dover richiedere integrazioni successive che allungano i tempi.
È fondamentale portare:
Ricevuta del certificato medico introduttivo con il numero identificativo rilasciato dal medico certificatore.
Documento d'identità valido e tessera sanitaria per l'identificazione certa della persona.
Referti medici recenti di tutte le visite specialistiche effettuate negli ultimi due anni, con particolare attenzione alle patologie invalidanti.
Esami strumentali come TAC, risonanze magnetiche, radiografie, ecografie, elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi, spirometrie. Portare sia i referti descrittivi che le immagini su CD quando disponibili.
Esami di laboratorio recenti con particolare attenzione a quelli che documentano patologie croniche o alterazioni significative.
Cartelle cliniche di eventuali ricoveri ospedalieri, relazioni di dimissione, verbali di pronto soccorso.
Elenco completo dei farmaci assunti con principio attivo, dosaggio, frequenza di assunzione. Meglio portare le scatole dei medicinali o le prescrizioni del medico.
Relazioni specialistiche dettagliate che descrivono le patologie, la loro evoluzione, le terapie tentate, la prognosi.
Diario clinico se disponibile, con annotazioni sull'andamento delle patologie, gli episodi acuti, i peggioramenti.
Certificazioni di invalidità precedenti se già riconosciute in passato.
Documentazione fotografica quando rilevante per documentare lesioni, deformità, ausili utilizzati.
Tutta la documentazione va organizzata in ordine cronologico per patologia, in modo che la commissione possa consultarla agevolmente.
Il verbale sanitario: cosa contiene e quando arriva (H2)
Al termine della visita viene redatto un verbale che certifica il grado di invalidità riconosciuto e il diritto alle prestazioni economiche. Il documento è il risultato della valutazione collegiale della commissione e ha valore legale.
Il verbale sanitario riporta:
- I dati anagrafici completi del richiedente
- La composizione della commissione medica
- Le patologie rilevate con codici nosologici
- La percentuale di invalidità riconosciuta (da 0 a 100%)
- L'eventuale riconoscimento dell'invalidità totale e permanente
- Il riconoscimento o meno dell'impossibilità a deambulare senza accompagnatore permanente
- Il riconoscimento o meno della necessità di assistenza continua per gli atti quotidiani
- Le prestazioni economiche spettanti in base ai requisiti sanitari
- L'eventuale data di revisione per controlli futuri
- Note e specificazioni particolari
Il verbale viene inviato in formato digitale all'indirizzo PEC del richiedente se disponibile, oppure tramite raccomandata all'indirizzo di residenza. È sempre consultabile e scaricabile dal portale INPS accedendo con le proprie credenziali.
Tempistiche di emissione (H3)
I tempi di emissione del verbale variano a seconda del carico di lavoro della commissione e della complessità del caso. Generalmente il verbale viene prodotto entro 30-60 giorni dalla visita, ma può arrivare anche prima quando il quadro clinico è particolarmente evidente.
L'erogazione della prestazione economica inizia generalmente dal mese successivo alla presentazione della domanda, con eventuali arretrati liquidati in base alla data di accertamento dell'invalidità.
Dal 2025 ci sono semplificazioni e procedure innovative
La Legge di Bilancio 2025 introduce importanti semplificazioni procedurali. Per le persone con patologie oncologiche, le revisioni devono essere definite sugli atti quando la documentazione sanitaria allegata consente una valutazione obiettiva, salvo la facoltà degli interessati di richiedere la visita diretta.
Questa disposizione evita convocazioni fisiche inutili per pazienti oncologici che già affrontano percorsi terapeutici pesanti. Se la documentazione clinica è completa e aggiornata, la commissione può confermare i benefici senza sottoporre la persona a una nuova visita ambulatoriale.
Visita unica per più accertamenti
Nell'anno 2025, in tutto il territorio nazionale, si deve procedere a effettuare una visita sanitaria unica valida sia per il riconoscimento dell'invalidità o dell'inabilità previdenziale che per il procedimento valutativo di base dell'invalidità civile.
Questo significa che chi deve ottenere sia il riconoscimento dell'invalidità civile che quello dell'invalidità previdenziale (per pensioni lavorative) non dovrà più sottoporsi a due visite separate ma potrà avere una valutazione completa in un'unica seduta. La commissione integra le competenze necessarie per valutare contemporaneamente entrambi gli aspetti.
Allegazione documentazione online
Gli interessati possono allegare la propria documentazione sanitaria tramite il servizio online "Allegazione documentazione Sanitaria Invalidità Civile" per una valutazione sugli atti, seguendo le indicazioni del videotutorial disponibile sul portale INPS.
Questo servizio è particolarmente utile per:
- Soggetti con verbale sanitario che indica una data di revisione
- Chi ha presentato domanda di prima istanza o aggravamento
- Persone che vogliono evitare spostamenti per motivi di salute
Se la documentazione allegata è ritenuta sufficiente, la commissione medica emette un nuovo verbale senza necessità di una visita fisica. Questo rappresenta un significativo alleggerimento per chi ha difficoltà negli spostamenti o vive lontano dalla sede della commissione.
Visite di revisione: quando e come funzionano
In caso di minorazioni suscettibili di modificazioni nel tempo, nel verbale sarà indicata la data entro la quale sottoporsi a una nuova visita di revisione. Non tutte le patologie prevedono revisione: le condizioni stabilizzate e irreversibili non vengono sottoposte a ulteriori controlli.
La competenza esclusiva in materia di revisione dei verbali di invalidità civile, cecità civile, sordità, sordocecità e condizione di disabilità è dell'INPS. È l'Istituto che programma le revisioni, convoca le persone, gestisce l'intera procedura.
Conservazione dei diritti durante l'attesa
In attesa dell'eventuale visita di revisione, la persona con disabilità conserva tutti i diritti acquisiti in materia di benefici, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura. Questo principio è fondamentale: anche se la data di revisione è passata e non si è ancora stati convocati, le prestazioni economiche e le agevolazioni continuano regolarmente.
Non si verifica alcuna interruzione automatica dei pagamenti. La prestazione economica viene erogata mensilmente fino alla nuova valutazione.
Assenza alla visita di revisione
Se il soggetto non si presenta a visita di revisione nel giorno indicato nell'invito, la prestazione viene sospesa in via cautelativa con decorrenza dalla data di convocazione, a prescindere dall'esito della comunicazione postale.
La sospensione è una misura precauzionale che blocca temporaneamente i pagamenti. L'interessato riceve comunicazione dell'avvenuta sospensione con l'invito a presentare, entro 90 giorni, alla Struttura INPS territorialmente competente idonea giustificazione dell'assenza che, se ritenuta fondata, consentirà l'invio di una comunicazione con l'indicazione della nuova data di visita medica.
Le giustificazioni valide includono:
- Ricovero ospedaliero documentato
- Impedimenti gravi di salute certificati dal medico
- Mancata ricezione della convocazione per problemi postali
- Errori amministrativi nell'invio della convocazione
Se la giustificazione viene accolta, i pagamenti sospesi vengono ripristinati con gli arretrati dovuti.
Monitoraggio della pratica e accesso alle informazioni
Per monitorare lo stato della domanda, il richiedente può accedere al "Fascicolo previdenziale del cittadino" sul portale INPS. Questo strumento digitale centralizza tutte le informazioni relative alla propria posizione previdenziale e assistenziale.
Nel fascicolo sono visibili:
- Stato di avanzamento della domanda presentata
- Data di convocazione a visita medica
- Verbali sanitari emessi e scaricabili
- Pagamenti effettuati con date e importi
- Comunicazioni ufficiali inviate dall'INPS
- Revisioni programmate con relative scadenze
- Documentazione allegata nel corso del procedimento
Il Portale della Disabilità, realizzato nell'ambito del PNRR con il progetto "Sportello Unico INPS Invalidità Civile", offre un'interfaccia ancora più specifica per gestire tutte le pratiche legate a invalidità, accompagnamento e legge 104. Permette di:
- Visualizzare i certificati medici introduttivi
- Presentare domande amministrative
- Allegare documentazione sanitaria
- Richiedere duplicati dei verbali
- Comunicare variazioni rilevanti
- Accedere ai servizi di prenotazione e gestione appuntamenti
Invalidità civile: requisiti e prestazioni specifiche
L'invalidità civile certifica una riduzione permanente della capacità lavorativa o delle funzioni quotidiane causata da patologie fisiche, psichiche, intellettive o sensoriali. Viene espressa in percentuale da 0 a 100% in base alla gravità delle menomazioni e al loro impatto sulla vita della persona.
Le soglie percentuali e i diritti corrispondenti
Ogni fascia percentuale apre l'accesso a diritti e prestazioni specifiche:
Dal 33% di invalidità: diritto a ottenere gratuitamente ausili e protesi previsti dal nomenclatore tariffario. Si tratta di dispositivi ortopedici, protesi acustiche, apparecchi per la deambulazione, presidi per incontinenza e altri ausili necessari.
Dal 46% di invalidità: possibilità di iscrizione nelle liste del collocamento mirato presso i centri per l'impiego. Questo facilita l'accesso al mondo del lavoro attraverso percorsi dedicati.
Dal 67% di invalidità: diritto all'esenzione dal ticket sanitario per visite specialistiche, esami diagnostici e terapie correlate alle patologie invalidanti riconosciute.
Dal 74% di invalidità: diritto all'assegno mensile di assistenza per chi ha età compresa tra 18 e 67 anni. Per il 2025, l'assegno mensile è subordinato a limiti reddituali specifici che vengono aggiornati annualmente con la rivalutazione ISTAT.
Al 100% di invalidità: diritto alla pensione di inabilità per chi ha età compresa tra 18 e 67 anni. Anche questa prestazione è subordinata a limiti di reddito personale annuo che vengono rivalutati ogni anno.
Cosa valuta la commissione per l'invalidità
Nella valutazione della percentuale di invalidità, la commissione considera:
- Le patologie diagnosticate e la loro gravità
- Le menomazioni anatomiche presenti
- Le limitazioni funzionali che ne derivano
- L'impatto sulla capacità lavorativa generica
- Le possibilità di svolgere attività quotidiane
- La prognosi e l'evoluzione prevedibile
- L'efficacia delle terapie in corso
- La presenza di complicanze e comorbilità
La valutazione segue tabelle ministeriali specifiche che attribuiscono percentuali fisse o variabili a diverse patologie. Quando sono presenti più patologie, non si sommano semplicemente le percentuali ma si applica una formula di calcolo specifica che considera l'invalidità residua.
Agevolazioni non economiche
Oltre alle prestazioni economiche, l'invalidità civile dà accesso a:
- Agevolazioni fiscali (detrazioni IRPEF, IVA agevolata al 4% su ausili e veicoli)
- Esenzione bollo auto per veicoli adattati
- Contrassegno disabili per parcheggio in aree riservate (con requisiti specifici)
- Permessi lavorativi secondo la legge 104/1992 per il lavoratore o i familiari
- Congedi straordinari retribuiti per assistenza
- Priorità nelle graduatorie per servizi pubblici
- Agevolazioni tariffarie per trasporti e servizi culturali
Compatibilità con il lavoro
Il riconoscimento dell'invalidità civile, anche al 100%, non preclude necessariamente lo svolgimento di attività lavorativa. La valutazione riguarda la capacità lavorativa generica, non l'impossibilità assoluta di lavorare.
Esistono persone con invalidità totale che continuano a svolgere attività compatibili con le proprie residue capacità. L'importante è rispettare i limiti reddituali previsti per le prestazioni economiche legate all'invalidità: superarli comporta la sospensione o la riduzione degli assegni.
Indennità di accompagnamento: criteri specifici di riconoscimento
L'indennità di accompagnamento è una prestazione economica erogata a domanda a favore dei soggetti mutilati o invalidi totali per i quali è stata accertata l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore oppure l'incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita.
La prestazione ha natura assistenziale e non previdenziale: non deriva da contributi versati durante la vita lavorativa ma dalla condizione di non autosufficienza riconosciuta medicalmente.
I due requisiti alternativi
Per ottenere l'indennità di accompagnamento è sufficiente che la commissione riconosca uno dei due seguenti requisiti:
Impossibilità di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore: la persona non riesce a muoversi autonomamente negli spazi, necessita di essere sorretta, guidata, trasportata. Non è autosufficiente negli spostamenti anche all'interno della propria abitazione. Anche l'uso di ausili (bastoni, deambulatori, carrozzine) può non essere sufficiente a garantire l'autonomia.
Impossibilità di compiere autonomamente gli atti quotidiani della vita senza assistenza continua: la persona non riesce a svolgere da sola le attività elementari come lavarsi, vestirsi, alimentarsi, gestire l'igiene personale, assumere farmaci. Necessita della presenza costante di qualcuno che la aiuti in questi atti fondamentali.
Basta che sia presente uno solo di questi due requisiti per avere diritto all'accompagnamento. Non servono entrambi contemporaneamente.
Cosa valuta la commissione per l'accompagnamento
La valutazione per l'indennità di accompagnamento è molto concreta e pratica. La commissione osserva e verifica:
- Come la persona si muove, se mantiene l'equilibrio, se cade facilmente
- Se riesce ad alzarsi da una sedia senza aiuto
- Se cammina autonomamente o necessita di essere sorretta
- Se è in grado di vestirsi e svestirsi da sola
- Se si lava autonomamente o ha bisogno di assistenza
- Se mangia da sola o deve essere imboccata
- Se controlla gli sfinteri o soffre di incontinenza
- Se riconosce i pericoli domestici
- Se è orientata nel tempo e nello spazio
- Se necessita di supervisione continua per rischi comportamentali
Non bastano le diagnosi mediche: serve dimostrare che le patologie causano una perdita effettiva di autonomia nelle attività basilari quotidiane.
Incompatibilità e cumulabilità dell'accompagnamento
L'indennità di accompagnamento è incompatibile con analoghe prestazioni concesse per invalidità contratte per causa di guerra, di lavoro o di servizio. Quando esistono entrambe le prestazioni, è data facoltà al cittadino di esercitare il diritto di opzione per il trattamento più favorevole.
Significa che non si possono percepire contemporaneamente l'accompagnamento per invalidità civile e l'accompagnamento per causa di guerra, lavoro o servizio. Si sceglie quello economicamente più vantaggioso.
Con cosa è compatibile l'accompagnament
L'indennità di accompagnamento è compatibile con lo svolgimento di attività lavorativa, dipendente o autonoma, e con la titolarità di una patente speciale. Anche chi lavora può percepirla se sussistono i requisiti sanitari.
L'indennità di accompagnamento è cumulabile con l'indennità di comunicazione e l'indennità di accompagnamento per cieco assoluto purché siano state concesse per distinte minorazioni, ognuna relativa a differenti status di invalidità. Si tratta dei cosiddetti soggetti pluriminorati che hanno più tipologie di handicap riconosciuti.
L'accompagnamento può essere percepito insieme a:
- Pensione di inabilità civile (100% invalidità con limiti reddituali)
- Assegno mensile (74%-99% invalidità con limiti reddituali)
- Pensioni previdenziali (vecchiaia, anzianità, reversibilità)
- Pensioni sociali o assegno sociale
- Reddito di cittadinanza (ora Assegno di Inclusione)
La cumulabilità con le prestazioni previdenziali è totale: l'accompagnamento non riduce né viene ridotto da altre pensioni.
Compatibilità con patente e lavoro
Per quanto possa sembrare paradossale il possesso della patente di guida, anche speciale, non preclude il diritto all'accompagnamento. La capacità di guidare un veicolo adattato non esclude automaticamente la necessità di assistenza continua per gli atti quotidiani o l'impossibilità di deambulare senza aiuto in altri contesti.
Analogamente, lo svolgimento di attività lavorativa compatibile con le proprie condizioni non comporta la perdita dell'accompagnamento. Una persona può lavorare da casa al computer e al tempo stesso necessitare di assistenza per lavarsi, vestirsi o muoversi.
Le due pratiche insieme: quando si ottengono entrambe
È assolutamente possibile e frequente ottenere contemporaneamente il riconoscimento dell'invalidità civile e dell'indennità di accompagnamento. Sono due valutazioni distinte che vengono effettuate nella stessa visita dalla medesima commissione.
La situazione tipica è questa: una persona con invalidità al 100% che ha anche necessità di assistenza continua o impossibilità di deambulare ottiene sia la pensione di inabilità (se rispetta i limiti reddituali) sia l'accompagnamento (senza limiti di reddito).
Valutazione contemporanea nella stessa visita
Durante la visita medica la commissione valuta simultaneamente:
- Le patologie presenti e la percentuale di invalidità complessiva
- L'autonomia negli spostamenti
- La capacità di compiere gli atti quotidiani
- L'eventuale necessità di assistenza continua
Non servono due visite separate. Il verbale sanitario riporta tutti i riconoscimenti attribuiti.
Verbale unico e prestazioni multiple
Il verbale contiene:
- La percentuale di invalidità attribuita
- L'eventuale riconoscimento dell'invalidità totale e permanente
- Il riconoscimento o meno dell'indennità di accompagnamento
- Le prestazioni economiche spettanti distinte per tipologia
Ogni prestazione ha il suo codice identificativo e le sue caratteristiche specifiche.
Tempi di erogazione differenziati
Anche se riconosciute contemporaneamente, le prestazioni possono avere tempi di liquidazione diversi.
La liquidazione delle indennità di accompagnamento degli ultrasessantasettenni e degli infrasessantasettenni è stata automatizzata dall'INPS. Questo significa che l'accompagnamento parte generalmente in modo rapido, entro 1-2 mesi dall'emissione del verbale.
Per le prestazioni legate all'invalidità con limiti reddituali (assegno mensile, pensione di inabilità) occorre invece presentare il modello AP70 con i dati reddituali. La liquidazione avviene dopo la verifica dei requisiti economici e può richiedere qualche settimana in più.
Ricorsi e tutele: cosa fare se la domanda viene respinta
In caso di mancato riconoscimento o di riconoscimento parziale ritenuto insufficiente, esistono strumenti di tutela che permettono una nuova valutazione.
Ricorso amministrativo all'INPS
Entro 30 giorni dalla notifica del verbale si può presentare ricorso amministrativo direttamente all'INPS. Questo strumento è più semplice e veloce del ricorso giudiziario.
Nel ricorso amministrativo si può:
- Contestare la percentuale riconosciuta ritenuta troppo bassa
- Contestare il mancato riconoscimento dell'accompagnamento
- Allegare nuova documentazione medica non considerata in prima istanza
- Richiedere una rivalutazione sulla base di elementi non emersi
L'INPS esamina il ricorso e può convocare a nuova visita oppure decidere sulla base della documentazione allegata.
Da dove partire concretamente (H2)
Il primo passo per avviare la procedura è parlare con il proprio medico di medicina generale. Lui conosce la storia clinica, può valutare oggettivamente se esistono i presupposti per avviare l'accertamento sanitario, può indicare gli specialisti da cui farsi seguire per completare il quadro diagnostico.
Serve poi raccogliere tutta la documentazione medica disponibile:
- Referti di visite specialistiche recenti
- Esami strumentali e di laboratorio
- Cartelle cliniche di ricoveri
- Relazioni dettagliate degli specialisti che seguono le patologie
- Fotografie o video che documentano le difficoltà concrete
Più la documentazione è completa e aggiornata, più la commissione può valutare accuratamente.
Il passo successivo è rivolgersi a un patronato o a un'associazione di categoria. Il servizio è completamente gratuito e fornisce assistenza professionale in tutte le fasi:
- Compilazione e invio del certificato medico da parte del medico
- Presentazione della domanda amministrativa
- Verifica della correttezza della documentazione
- Comunicazioni con l'INPS
- Accompagnamento alla visita se necessario
- Gestione di eventuali integrazioni richieste
Tempistiche realistiche
Dall'invio della domanda alla visita medica passano generalmente 2-4 mesi, a seconda del carico di lavoro della commissione territoriale. In alcune aree i tempi sono più brevi, in altre più lunghi.
Dal verbale all'erogazione delle prestazioni economiche possono servire 1-3 mesi ulteriori, soprattutto per le prestazioni che richiedono la verifica dei requisiti reddituali.
In totale, dall'inizio della procedura alla ricezione del primo pagamento possono trascorrere 4-7 mesi. È importante saperlo per non crearsi aspettative irrealistiche.
Supporto familiare nel percorso
Il coinvolgimento dei familiari è fondamentale. Chi vive quotidianamente con la persona anziana conosce perfettamente le difficoltà concrete, le necessità assistenziali reali, i cambiamenti osservati nel tempo.
Il familiare può:
- Aiutare a raccogliere la documentazione medica
- Accompagnare alla visita della commissione
- Fornire informazioni dettagliate sulla vita quotidiana
- Descrivere le limitazioni funzionali concrete
- Sostenere emotivamente durante un percorso a volte lungo
La testimonianza del caregiver è preziosa per la commissione perché fornisce un quadro reale delle condizioni di vita che va oltre i freddi referti medici.
Il tuo diritto, la tua dignità
Ottenere il riconoscimento dell'invalidità civile o dell'indennità di accompagnamento non significa arrendersi o accettare un'etichetta negativa. Significa semplicemente accedere a diritti che spettano, a risorse economiche che possono migliorare concretamente la qualità della vita, ad agevolazioni che facilitano l'autonomia possibile.
Come Geriatriko - Anziano Attivo sostiene da sempre, invecchiare non significa diventare un peso o un numero in una pratica burocratica. Significa continuare a essere protagonisti della propria vita, utilizzando tutti gli strumenti disponibili per mantenere dignità, autonomia e serenità.
La visita geriatrica INPS è uno di questi strumenti. Conoscere la procedura, prepararsi adeguatamente, portare documentazione completa, farsi assistere quando necessario: tutto questo aumenta le probabilità di ottenere il riconoscimento che spetta di diritto.
Non si tratta di elemosina o di favori. Si tratta di diritti sanciti dalla legge per garantire sostegno a chi affronta difficoltà di salute. Informarsi, agire, rivendicare questi diritti con consapevolezza è un atto di responsabilità verso se stessi e verso chi ci sta accanto.
La terza età può essere vissuta pienamente quando si hanno le risorse necessarie. Le prestazioni di invalidità e accompagnamento sono parte di queste risorse: usarle significa costruire condizioni migliori per vivere ogni giorno con la massima autonomia possibile, lontano dai cliché che vogliono gli anziani rassegnati e passivi.