Piccola storia di una decisione importante!
Quando ho preso la decisione di accogliere mia madre a casa mia, sapevo che avrei dovuto affrontare delle difficoltà di ogni genere. La mia casa si sviluppa su tre livelli, e mia madre, ormai ottantadue anni, aveva iniziato a mostrare evidenti difficoltà di mobilità. Le scale, che per anni non erano state un problema, erano diventate improvvisamente un ostacolo insormontabile per lei.
Ricordo il momento esatto in cui ho capito che serviva una soluzione. Era una domenica pomeriggio, e mia madre si era fermata a metà delle scale, aggrappata al mio braccio, con lo sguardo smarrito. "Non ce la faccio più", aveva detto semplicemente. In quel momento ho realizzato che dovevo agire, e velocemente.
La preoccupazione estetica: preservare l'armonia della casa
La mia prima preoccupazione, lo ammetto, non era di natura tecnica. Temevo che installare una sedia montascale avrebbe trasformato radicalmente l'aspetto della mia casa. Avevo visto installazioni in altre abitazioni dove il binario risultava ingombrante, quasi un corpo estraneo che dominava visivamente l'ambiente. Non volevo che la mia casa si trasformasse in un ambiente che ricordasse costantemente la fragilità e la malattia.
Durante le mie ricerche, ho scoperto che esistono modelli con tubolari di dimensioni diverse. La maggior parte delle sedie montascale tradizionali utilizza guide con diametri considerevoli, spesso intorno agli 8-10 centimetri. Quando ho trovato un modello con tubolare a cremagliera del diametro di soli 6 centimetri, ho capito immediatamente che quella poteva essere la soluzione giusta.
La differenza può sembrare minima sulla carta, ma nella realtà quotidiana quei pochi centimetri in meno fanno una differenza sostanziale. Il binario risulta molto meno invasivo, si integra meglio con l'architettura della scala e non domina visivamente lo spazio. Quando gli ospiti vengono a trovarci, notano la presenza della sedia montascale, certo, ma questa non diventa l'elemento centrale dell'ambiente.
Aspetti tecnici della scelta: perché il tubolare conta
Dal punto di vista tecnico, il sistema a cremagliera offre diversi vantaggi. La cremagliera è essenzialmente una barra dentata lungo la quale scorre un ingranaggio motorizzato. Questo sistema garantisce una presa sicura e costante, riducendo il rischio di slittamenti o malfunzionamenti.
Un tubolare più sottile non significa necessariamente minor sicurezza. La tecnologia moderna permette di concentrare la stessa resistenza strutturale in dimensioni più compatte. Nel mio caso specifico, la portata massima della sedia era di 125 kg, più che sufficiente per le esigenze di mia madre.
L'installazione del tubolare ridotto ha comportato anche un altro vantaggio pratico: la scala mantiene una larghezza utile maggiore per chi deve salire a piedi. Questo aspetto è fondamentale in una casa dove non solo l'anziano, ma anche i familiari e i caregiver devono continuare a utilizzare le scale normalmente.
Il vero problema: la semplicità d'uso
Se la questione estetica era stata la mia preoccupazione iniziale, ben presto ho scoperto che il vero problema era un altro. Nei primi giorni dopo l'installazione, mia madre sembrava apprezzare la sedia montascale. Saliva e scendeva con una certa autonomia, e io ero sollevato.
Poi, gradualmente, ho iniziato a notare i segnali. Mia madre si fermava davanti alla sedia, guardava i comandi con espressione confusa. A volte dimenticava di allacciare la cintura di sicurezza. Altre volte non riusciva a coordinare il movimento dei piedi sul poggiapiedi. Una mattina l'ho trovata seduta sulla sedia, ferma a metà scala, incapace di ricordare quale pulsante premere per scendere.
La demenza senile, che fino a quel momento si era manifestata con piccole dimenticanze e confusioni occasionali, stava iniziando a giocare un ruolo più invasivo. Ho capito che non bastava avere una sedia montascale funzionante: serviva una sedia montascale che mia madre potesse realmente utilizzare in autonomia, nonostante le sue crescenti difficoltà cognitive.
L'importanza dei comandi semplificati
Qui si apre un capitolo fondamentale nella scelta di una sedia montascale per anziani, soprattutto quando sono presenti problemi cognitivi. I comandi devono essere intuitivi, immediati, impossibili da fraintendere.
Nel modello che avevo scelto, fortunatamente, i comandi erano già piuttosto semplici: una levetta sul bracciolo che si spinge in alto per salire e in basso per scendere. Niente pulsanti multipli, niente display digitali, niente opzioni complicate. Tuttavia, anche questo sistema apparentemente elementare richiedeva una certa presenza mentale.
Con l'aiuto del tecnico installatore, abbiamo applicato degli adesivi colorati: uno verde con una freccia verso l'alto e uno rosso con una freccia verso il basso. Questa semplice modifica visiva ha fatto una differenza enorme. Mia madre non doveva più "ricordare" quale movimento fare, poteva semplicemente seguire le indicazioni visive.
Abbiamo anche aggiunto dei promemoria testuali accanto ai comandi: "Allaccia la cintura" e "Appoggia i piedi". Questi piccoli accorgimenti hanno trasformato l'esperienza d'uso, rendendo mia madre più sicura e autonoma.
Le difficoltà quotidiane e le soluzioni pratiche
La verità è che gestire una sedia montascale con un anziano che ha problemi cognitivi richiede attenzione costante. Ci sono stati momenti difficili. Una volta mia madre ha tentato di alzarsi dalla sedia mentre questa era ancora in movimento. Un'altra volta ha dimenticato di ripiegare il poggiapiedi e qualcuno ha rischiato di inciamparvi.
Abbiamo dovuto stabilire delle routine rigide. Ogni volta che mia madre deve usare la sedia montascale, io o un altro familiare siamo presenti, almeno nei paraggi. Non la assistiamo fisicamente a meno che non sia necessario, ma supervisoniamo il processo. Questo le permette di mantenere un senso di autonomia, pur garantendo la sicurezza.
Abbiamo anche installato un sistema di chiamata: un pulsante in cima e in fondo alle scale che mia madre può premere se ha bisogno di aiuto. Questo le dà sicurezza psicologica, sapendo che l'aiuto è sempre a portata di mano.
Riflessioni sulla scelta giusta
Guardando indietro a questa esperienza, mi rendo conto che scegliere una sedia montascale non è solo una questione tecnica. È una decisione che coinvolge aspetti pratici, estetici, psicologici ed emotivi.
La scelta del tubolare ridotto si è rivelata azzeccata per le mie esigenze estetiche, ma la vera sfida è stata adattare la tecnologia alle capacità cognitive declinanti di mia madre. Se dovessi dare un consiglio a chi si trova nella mia stessa situazione, direi questo: pensate non solo a come l'anziano sta oggi, ma a come potrebbe stare tra sei mesi o un anno.
Le funzionalità automatiche possono essere utili, ma paradossalmente, troppa automazione può confondere. Un anziano con demenza potrebbe non capire perché la sedia si muove da sola o potrebbe spaventarsi. La semplicità, in questo caso, è davvero un valore.
Certo è che la scelta della sedia montascale cambia la vita un po’ a tutti…
Oggi, a distanza di mesi dall'installazione, posso dire che la sedia montascale ha cambiato significativamente la nostra vita quotidiana. Mia madre può muoversi tra i diversi livelli della casa con relativa autonomia, e questo ha preservato la sua dignità e il suo senso di indipendenza.
Certo, richiede supervisione e pazienza. Ci sono giorni migliori e giorni peggiori. Ma la possibilità di averla qui con me, nella mia casa, prendendomi cura di lei, non ha prezzo.
La tecnologia, quando è ben scelta e ben adattata, può essere un alleato prezioso nell'assistenza agli anziani. Ma non dobbiamo mai dimenticare che dietro ogni dispositivo c'è una persona, con la sua storia, le sue paure, le sue difficoltà. E che a volte, la soluzione migliore non è quella più avanzata, ma quella più semplice da usare.