Dal caso Pontida all'inchiesta di Pachino, viaggio nell'inferno delle case di riposo italiane dove gli abusi coinvolgono un anziano su tre
Un operatore che spinge una sedia a rotelle "a velocità elevata" fino a far cadere l'anziano ospite, che morirà poco dopo. Una ragazza con problemi psichiatrici legata al letto oltre ogni necessità terapeutica, costretta a supplicare per ricevere assistenza. Anziani nutriti con cibo insufficiente e farmaci scaduti. Non sono scene di un film dell'orrore, ma la realtà documentata nelle RSA italiane nel 2025.
Secondo uno studio del Ministero della Salute, in Italia sono stati registrati oltre 9.000 casi di maltrattamenti nelle RSA negli ultimi anni, con un aumento del 19% rispetto all'anno precedente. Un dato che si traduce in un caso di abusi segnalato ogni 2 settimane, anche se gli esperti concordano che i numeri reali siano molto più alti.
I numeri di un'emergenza nazionale
Oltre 300.000 anziani sono stati ricoverati almeno una volta in una RSA nel periodo 2023-2024, con costi mensili che oscillano tra 1.800 e 3.500 euro a carico delle famiglie. In queste strutture, il 30% degli anziani fragili riferisce di aver subito angherie, negligenza e maltrattamenti, percentuale che sale fino a due terzi nelle RSA e case di riposo.
Un'indagine condotta negli Stati Uniti e riportata dal Ministero della Salute italiano rivela dati inquietanti: il 36% del personale delle case di riposo ha assistito ad almeno un episodio di maltrattamento fisico nell'anno precedente, mentre il 10% ha ammesso di aver commesso almeno un atto di abuso fisico.
Le inchieste del 2025: da Pontida a Pachino
Il 2025 si è aperto con una serie di scandali che hanno scosso l'opinione pubblica. A gennaio, la RSA Bramante di Pontida è finita sotto inchiesta per un caso di omicidio colposo: un operatore socio sanitario avrebbe causato la caduta mortale di un anziano con "manovre imprudenti a velocità elevata". La struttura era già stata travolta da un'inchiesta nel 2024 per maltrattamenti sistematici.
Ad agosto, il caso più eclatante: a Pachino, in provincia di Siracusa, 12 persone sono state arrestate per violenze su 20 ospiti di due strutture. Le vittime subivano schiaffi, pugni, spintoni e venivano sottoposte a terapie farmacologiche invasive da personale non qualificato.
A febbraio, tragedia in Toscana: tre anziani morti e 114 intossicati in quattro RSA del Gruppo Sereni Orizzonti per un focolaio di gastroenterite, con la Procura di Firenze che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo.
Il profilo delle vittime e degli aggressori
L'abuso psicologico ed emotivo è la forma più diffusa di maltrattamento, riguardando circa un anziano istituzionalizzato su tre. Le vittime sono principalmente ultraottantenni non autosufficienti, spesso affetti da demenza o Alzheimer, che rappresentano i soggetti più vulnerabili e meno in grado di denunciare.
Gli aggressori sono spesso operatori sotto stress, con carichi di lavoro insostenibili. Ma ci sono anche casi di sadismo puro: operatori che infieriscono deliberatamente sui più deboli, approfittando dell'omertà che regna in molte strutture.
Le risposte istituzionali: troppo poco, troppo tardi
Il Ministero della Salute ha attivato una linea telefonica gratuita e un servizio di chat per segnalare i maltrattamenti, mentre la legge 219 del 2017 ha introdotto nuove misure per garantire la qualità delle cure. Tuttavia, gli esperti concordano che servano interventi più radicali.
Nel 52% dei casi è l'Autorità giudiziaria a segnalare i maltrattamenti ai servizi sociali, segno che il sistema di protezione si attiva quando il danno è già conclamato. Le istituzioni educative contribuiscono solo nel 14% dei casi, le strutture sanitarie nel 4%.
Il business sulla pelle degli anziani
Con oltre 1 milione di persone affette da malattie neurodegenerative e 600.000 malati di Alzheimer, il settore delle RSA rappresenta un business miliardario. I fondi di investimento privati, pur offrendo solo un quinto dei posti letto complessivi, stanno investendo massicciamente nel settore, con capitali che superano i 300 milioni di euro.
Verso una riforma necessaria
Gli esperti chiedono una riforma radicale del sistema. L'Auser propone strutture più piccole e integrate con l'assistenza domiciliare. I sindacati chiedono più personale e formazione adeguata. Le associazioni dei familiari invocano controlli più severi e pene esemplari.
Ma mentre la politica discute, ogni due settimane un nuovo scandalo emerge dalle RSA italiane. E dietro ogni caso denunciato, decine restano sommersi nel silenzio e nell'omertà. In un Paese che invecchia sempre più rapidamente, la dignità degli anziani non può più attendere.
Fonti principali:
Ministero della Salute italiano
Istituto Superiore di Sanità (ISS)
Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG)
Procure di Bergamo, Siracusa, Firenze, Pordenone
Associazione Auser
CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia)