In Italia secondo l’ISTAT nel 2011 la speranza di vita alla nascita era di 79,4 anni per gli uomini e 84,5 anni per le donne ed incrementa in modo continuo e costante.
Nel 2019 in Italia gli over 65 rappresentavano il 22,8% della popolazione generale (più di 1 persona su 5, quasi 14 milioni di persone!).
Nonostante l’aumento continuo del numero di anziani, sulla base del concetto del counter-aging (svecchiamento), si sostiene che in realtà le società moderne stiano complessivamente diventando più giovani, benché “anagraficamente” vecchie. Si vive più a lungo e meglio!
Quattro persone su dieci considerano la vecchiaia un concetto attribuibile al soggetto over 80: mera illusione o visione realistica di una terza età che non ha più il bastone? Ritenere “vecchio” un 65enne a oggi risulta anacronistico, in quanto ricalca una condizione di benessere comparabile a un 55enne di una quarantina di anni fa.
Uno studio condotto dalla Università di Göteborg in Svezia ha messo in luce come un 70enne di oggi sia cognitivamente più performante di un coetaneo di 30 anni fa, probabilmente perché la vecchiaia in epoca attuale consente di fruire di maggiori opportunità, stimoli, cultura e attività del passato.
Secondo la nostra visione l’obiettivo primario nella gestione dei pazienti nella fascia di età 65-80 anni deve essere soprattutto quello del mantenimento dello stato di benessere e della prevenzione delle malattie dei denti e della bocca.
In questa fascia di età, se il paziente gode di buona salute, si devono rafforzare le basi per continuare ad avere un buono stato di salute del cavo orale dagli 80 anni in su.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore della Sanità gli over 65 soffrono di pluripatologie e possono essere pazienti fragili:
- Il 61% almeno di una patologia cronica
- Il 27% di patologie cardiache croniche
- Il 18% di diabete mellito
- Il 19% di tumore
- Il 9% di ictus o ischemia cerebrale
Il fatto di soffrire di pluri-patologie implica anche quello di assumere terapie poli-farmacologiche, che insieme possono impattare negativamente sui denti e le gengive.
Il rapporto e la comunicazione con il Medico di Medicina Generale (MMG), lo Specialista in Geriatria e gli altri Specialisti medici (Cardiologo, Oncologo, ecc.) sono fondamentali.
Le terapie odontoiatriche degli anziani si inseriscono in un quadro già complesso dove bisogna:
- Curare la patologia di denti e gengive, spesso in urgenza con dolore, infiammazioni ed infezioni
- Tenere presente le patologie di base
- Tenere presente la terapia poli-farmacologica in atto, valutando le possibili interazioni farmacologiche e cercando di modificare il meno possibile l’equilibrio raggiunto dal paziente per non scompensarlo
- Tenere presente la psicologia del paziente e le relazioni con i suoi familiari
Spesso ci si può trovare davanti a pazienti che assumono ad esempio:
- Farmaci anticoagulanti (che rendono più fluido il sangue)
- Farmaci appartenenti alla famiglia dei bifosfonati o anticorpi monoclonali (che rendono le ossa più resistenti) nei pazienti con osteoporosi o metastasi ossee
In questi casi per evitare complicazioni intra- e post-operatorie bisogna:
- Fare accertamenti particolari
- Modificare la terapia farmacologica
- Attuare protocolli terapeutici specifici condivisi con il MMG e gli altri Specialisti medici a tutela del paziente.
Molti farmaci causano una secchezza della bocca per minore produzione di saliva, che unita magari ad una maggiore acidità nella bocca (per reflusso gastro-esofageo, ecc.), causa a sua volta carie alla base dei colletti dei denti (carie rampanti) con indebolimento e distruzione dei denti. In questo caso l’odontoiatra deve agire tempestivamente.
Ecco cosa come affrontare le cure dentali nei pazienti anziani: Odontoiatria Geriatrica e Dentista per Anziani