Il Nuovo Codice della Strada 2024 ha introdotto qualche cambiamento, soprattutto per quanto riguarda gli anziani al volante. Tra le novità tuttavia non emergono limiti di età specifici per guidare, lo abbiamo già scritto in un precedente articolo, ma il legislatore ha deciso di demandare ai medici il compito cruciale di stabilire l’idoneità alla guida.
Per approfondire: https://www.geriatriko.com/consigli-pratici-anziani/quando-tolgono-la-patente-agli-anziani
Perché l’attenzione sugli anziani alla guida?
Con l’aumento dell’aspettativa di vita, molte persone in età avanzata continuano a guidare per mantenere la propria autonomia. Tuttavia, con il passare degli anni, possono insorgere limitazioni fisiche, cognitive e sensoriali che potrebbero influenzare negativamente la capacità di condurre un veicolo in sicurezza.
La delega ai medici: una responsabilità determinante
Il nuovo Codice della Strada non stabilisce direttamente chi può guidare in base all’età, ma affida ai medici il compito di valutare, attraverso visite approfondite, l’idoneità del singolo individuo. In particolare:
- Rinnovi più frequenti: Gli anziani devono rinnovare la patente con maggiore regolarità rispetto ai più giovani. Ad esempio, gli ultraottantenni sono tenuti a sottoporsi a visita medica ogni due anni.
- Visite mediche più dettagliate: Non si tratta di semplici controlli standard, ma di valutazioni multidisciplinari che analizzano capacità visive, uditive, cognitive e motorie.
- Flessibilità nella decisione: I medici, sulla base delle condizioni di salute del paziente, possono suggerire l’abilitazione o meno alla guida, o eventualmente introdurre limitazioni specifiche (es. guida solo in determinate ore o su tragitti brevi).
Perché questi cambiamenti?
Il legislatore ha scelto di evitare una regola rigida basata sull’età, per non discriminare gli anziani che sono ancora in piena forma fisica e mentale. La delega ai medici consente di effettuare valutazioni individuali, garantendo sicurezza stradale senza pregiudicare l’autonomia personale.
Cosa fare per continuare a guidare in sicurezza?
- Affrontare i controlli con serenità: Sottoporsi regolarmente alle visite richieste e seguire le indicazioni del medico.
- Essere onesti con sé stessi: Valutare obiettivamente le proprie capacità, anche con il supporto di familiari o caregiver.
- Accettare eventuali limitazioni: Se emerge qualche difficoltà, è preferibile adottare soluzioni alternative come car sharing, mezzi pubblici o il supporto di familiari.
Un equilibrio tra autonomia e responsabilità
Le nuove norme mirano a un bilanciamento tra la tutela della sicurezza stradale e il rispetto della dignità e dell’autonomia degli anziani. Il medico diventa una figura chiave, non solo per valutare la capacità fisica e cognitiva, ma anche per offrire consigli mirati che possano migliorare la qualità della guida.
Il Nuovo Codice della Strada 2024 non penalizza gli anziani, ma affida ai medici la responsabilità di valutare l’idoneità alla guida, introducendo un controllo più personalizzato e mirato. Tuttavia, la sicurezza stradale è una questione che coinvolge non solo i diretti interessati, ma anche le persone vicine a loro.
Caregiver e familiari svolgono un ruolo fondamentale nell’aiutare l’anziano a riflettere sulle proprie capacità alla guida. Non è sempre facile convincere una persona cara ad abbandonare il volante, soprattutto quando questo gesto rappresenta un simbolo di autonomia e indipendenza. Tuttavia, è importante affrontare il tema con tatto e fermezza, mettendo al primo posto la sicurezza dell’anziano e di chi gli sta intorno.
Sostenere un anziano in questa transizione può significare proporre alternative pratiche, come l’uso di mezzi pubblici, il car sharing o l’accompagnamento da parte di familiari e amici. Ma è altrettanto essenziale offrire un supporto emotivo, riconoscendo quanto sia difficile accettare certi cambiamenti.
Guidare è un diritto, ma anche una responsabilità. Quando le condizioni di salute non lo permettono più, accettare di rinunciare alla guida è un atto di grande maturità e rispetto verso sé stessi e gli altri. E spesso, questa scelta può essere facilitata dall’affetto e dalla comprensione delle persone vicine.