Case di Riposo ed RSA

La ricerca scientifica indica come sarà possibile allungare la longevità del 22-25%

Scritto da Staff Geriatriko

Abbiamo letto l’articolo comparso su www.nature.com su “L'inibizione della segnalazione IL-11 prolunga la durata della salute e della vita dei mammiferi”.

Leggi l’articolo: https://www.nature.com/articles/s41586-024-07701-9

Quello che si capisce, nonostante la complessità della terminologia scientifica è che in un futuro non troppo lontano sarà possibile aumentare la longevità del 22-25%.

Il testo discute il ruolo della citochina pro-infiammatoria IL-11 nell'invecchiamento e nella durata della vita. Lo studio ha esaminato come IL-11, appartenente alla famiglia dell'IL-6, possa influire negativamente sulle malattie associate all'età e sulla longevità nei topi. Con l'invecchiamento, i livelli di IL-11 aumentano, influenzando l'asse ERK–AMPK–mTORC1, che è legato a patologie dell'invecchiamento a livello cellulare, tissutale e dell'organismo.

I risultati mostrano che l'eliminazione genetica di IL-11 o del suo recettore (Il11ra1) protegge i topi dall'invecchiamento e dal declino metabolico, riducendo fragilità e multi-morbilità. Inoltre, il trattamento con un farmaco anti-IL-11 per 25 settimane in topi anziani migliora la funzione muscolare e il metabolismo, e allunga la durata della vita media del 22-25%.

In sintesi, IL-11 sembra avere un impatto negativo su salute e longevità nei mammiferi, e il blocco di IL-11 potrebbe essere una strategia per migliorare la salute nell'invecchiamento.

Questo approccio è in fase di sperimentazione clinica per malattie polmonari fibrotiche, e potrebbe rappresentare un'opportunità per testare l'effetto dell'inibizione di IL-11 sulle patologie legate all'invecchiamento anche negli esseri umani.

Meno stress, meno infezioni e meno lezioni preservano la longevità

È presso ovviamente per trarre delle conclusioni ed immaginare trattamenti specifici tuttavia possiamo concludere che teoricamente, ridurre l'esposizione dell'organismo a infezioni, stress e lesioni potrebbe contribuire a una vita più lunga e sana, poiché queste condizioni attivano risposte infiammatorie che possono accelerare i processi di invecchiamento. L'infiammazione cronica, anche a bassa intensità, è un fattore importante nel declino della salute associato all'età, un fenomeno chiamato "inflammaging".

L'infiammazione cronica è legata a molte malattie legate all'invecchiamento, come malattie cardiovascolari, diabete, cancro e declino cognitivo. Studi come quello sulla citochina IL-11 evidenziano come le risposte infiammatorie non controllate, attivate da segnali come infezioni o stress tissutale, possano danneggiare i tessuti e portare a condizioni di salute precarie.

Quindi, alcune strategie per minimizzare le infezioni, lo stress e le lesioni possono teoricamente rallentare il processo di invecchiamento:

  1. Mantenere un sistema immunitario sano: Evitare infezioni ricorrenti o gravi riduce l'attivazione del sistema immunitario e la produzione di citochine infiammatorie come IL-11.
  2. Gestire lo stress cronico: Lo stress induce il rilascio di ormoni come il cortisolo, che possono promuovere l'infiammazione e influenzare negativamente il sistema immunitario, peggiorando la salute a lungo termine.
  3. Adottare uno stile di vita sano: Dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, sonno adeguato e riduzione di fattori di rischio come il fumo e l'abuso di alcol possono prevenire l'infiammazione cronica.
  4. Prevenire lesioni e mantenere la salute tissutale: Mantenere il corpo in salute, con una buona cura delle ferite, può prevenire cicatrici, fibrosi e infiammazione cronica nei tessuti.

Questo non garantisce necessariamente una vita più lunga, ma può migliorare sia la salute complessiva (healthspan) che la durata della vita (lifespan), riducendo le malattie legate all'invecchiamento.

Lunedì, 07 Ottobre 2024